DONAZIONI: MANOVRA BIS RISCHIO SALASSO PER EREDI E DONATORI

Cosa si intende con donazione

 La donazione è quell’atto gratuito con intento liberale mediante il quale un soggetto (donante) trasferisce senza corrispettivo ad un altro soggetto (donatario) suoi beni mobili o immobili. Viene normalmente utilizzato in ambito familiare per gestire il trasferimento generazionale dei patrimoni o, verso enti no-profit, per spirito caritatevole.

Sempre in ambito familiare la donazione può essere un ottimo strumento di pianificazione fiscale, che permette considerevoli risparmi di imposta ai futuri eredi. Infatti, poiché attualmente le imposte sulle donazioni e sulle successioni sono in Italia molto basse (tanto che alcuni considerano l’Italia un “paradiso fiscale” per tale tipologia di atti, soprattutto in Europa), si teme nell’immediato futuro un inasprimento dell’imposta sulle donazioni e successioni, con l’ovvia conseguenza che anticipando il trasferimento patrimoniale ai propri discendenti tramite una donazione (magari della nuda proprietà) si gode della tassazione più favorevole attuale, escludendo la possibilità di una maggiore tassazione al momento della morte del donante.

Tuttavia, l’atto di donazione è molto delicato, poiché può comportare conseguenze negative sulla futura possibilità di commercializzare il bene attraverso una vendita da finanziare con un mutuo. Il consiglio è quello di rivolgersi ad un Notaio per avere ogni tipo di delucidazione utile ad una scelta consapevole in vista di una donazione.

 

Articolo tratto da Wall Street Italia

ROMA (WSI) – Uno dei rischi prossimi in cui potrebbero incappare i risparmiatori, considerando la manovra aggiuntiva richiesta da Bruxelles a Roma, riguarda un possibile aumento della tassazione fiscale in materia di successione e donazione.

Tale rischio appare concreto se si guarda la situazione dei conti pubblici italiani, secondo il banchiere privato Paolo Cardenà. La crescita dell’economia nostrana, rimane debole e stagnante rispetto all’economia globale con il debito pubblico che tocca livelli record, arrivando oggi al 134% del Pil e cui va aggiunto anche il fatto che le manovre espansive della Bce tenderanno a ridursi e poi attenuarsi fino a scomparire.

Un quadro economico desolante  a cui si aggiunge il fatto che l’Unione europea ha chiesto una manovra correttiva bis da 34, miliardi di euro, per correggere i conti, e al fine di evitare l’apertura di una procedura di infrazione. Una manovra che dovrà essere presentata entro aprile.

Il nostro paese, rispetto agli altri paesi europei, incassa dalle imposte di successione e donazione poco meno di 600 milioni di euro annui, una cifra del tutto trascurabile. Da qui la necessità di reperire le risorse necessarie. Il governo italiano guidato da Paolo Gentiloni sembra orientato ad  aumentare le accise su carburanti e tabacchi ma il gettito che ne deriverebbe non sarebbe tale da coprire quei 3,4 miliardi di euro chiesti dall’Unione europea.

Da qui si apre la possibilità di aumentare le tasse e se l’aumento dell’Iva è stato bocciato da Renzi, un’altra strada percorribile potrebbe essere proprio quella di aumentare le imposte di donazione e successione. L’Italia ha una tassazione in merito molto bassa rispetto agli altri paesi europei, tanto che il nostro paese appare da questo punto di vista un vero e proprio paradiso fiscale. Guardando infatti ai dati resi noti dall’Ocse, al 31 dicembre 2015, gli altri paesi Ue hanno livelli di tassazione molto alti: la Francia allo 0,57% sul Pil, ad esempio contro lo 0,04% dell’Italia.

Se il nostro paese dovesse mettere mano alla tassazione fiscale in tema di successioni e donazioni allora si potrebbe ottenere un gettito di 10 miliardi di euro e oltre. Un salasso per eredi e donatari, un respiro di sollievo per lo Stato.